Dalla prima settimana di Gennaio è entrata in vigore la direttiva europea MIFID II, un insieme di normative con lo scopo di proteggere e tutelare risparmiatori e investitori. Queste leggi dovranno essere obbligatoriamente rispettate da banche, società di investimento e reti di consulenza finanziaria.
Quali sono i vantaggi per gli investitori?
- Requisiti più stringenti per chi offre servizi finanziari:
D’ora in avanti verrà posta più attenzione sui requisiti professionali di chi opera a contatto con le persone per offrire servizi di consulenza finanziaria.
I consulenti finanziari, oltre ad essere iscritti all’apposito Albo nazionale, dal 2018 per iniziare la professione dovranno obbligatoriamente avere conseguito un laurea e un tirocinio di almeno 12 mesi.
Per quanto riguarda invece gli impiegati di banca e delle Poste, per offrire e proporre investimenti e prodotti finanziari ai clienti, dovranno ufficialmente essere consulente finanziari iscritti all’Albo.
In particolare le Poste sono finite in mezzo ad una bufera, dal momento che hanno per anni collocato prodotti finanziari ai propri clienti senza avere le necessarie competenze e capacità per farlo: solo 800 impiegati delle Poste in Italia sono laureati in economia e finanza, e ancora meno iscritti all’Albo dei consulenti finanziari, su un totale di 141mila lavoratori. Con la MIFID II si prevedono perdite ingenti per i bilanci delle Poste, in quanto non sono pronte ad affrontare l’ingresso delle nuove regole di tutela per i risparmiatori. Lo stato italiano ha addirittura preso in considerazione l’idea di abbandonare la propria quota in Poste Italiane. Per saperne di più consulta questo articolo. - Niente più vendita di prodotti: si farà vera consulenza finanziaria.
Le nuove direttive impongono a banche, Poste, società di investimenti e consulenti finanziari delle regole più stringenti anche per la scelta degli strumenti di investimento da proporre ai clienti.
Grazie a dei questionari, detti “profilatura” o “adeguatezza”, ad ogni cliente verrà attribuito un profilo MIFID che esprimerà chiaramente quali sono le conoscenze finanziarie della persona, quanto è il patrimonio da investire rispetto al patrimonio totale e qual è la propensione al rischio della persona e molto altro. La profilatura del cliente è molto importante perché, in base ai risultati, impedirà alle banche di proporre determinati prodotti di investimento, che verranno giudicati come non adeguati rispetto al profilo del singolo cliente. Il cliente potrà comunque decidere di investire su prodotti complessi, ma solo essendone a conoscenza e firmando un modulo di scarico di responsabilità.
Tornando a noi, i Consulenti Finanziari e i Private Banker sono già abituati da tempo a lavorare in regime MIFID II (le maggiori banche di consulenza hanno iniziato ad utilizzare i questionari di profilatura già da alcuni anni), proprio perché lavorano costruendo portafogli di investimento su misura per ogni cliente e non vendendo dei prodotti. Per il consulente finanziario la profilatura del cliente non è un limite, ma uno strumento molto utile per capire le vere esigenze di ogni persona.
Differente è invece la situazione in banca e in Posta: non si può certo dire che gli impiegati allo sportello siano sempre stati attenti alle esigenze dei clienti. Basti pensare che gran parte dei clienti di una banca non ha la minima idea di che cosa abbia sottoscritto su consiglio degli impiegati allo sportello. Con MIFID II non sarà più possibile vendere prodotti finanziari senza aver prima valutato l’adeguatezza per il cliente, il che mette in profonda crisi il sistema bancario perché dovrà iniziare a lavorare in maniera differente se vuole sopravvivere. - Aumenta la trasparenza sui costi:
Forse la parte che interesserà maggiormente gli investitori. Con le nuove regole, da quest’anno ma più realisticamente dal 2019, banche, poste e reti di consulenza saranno obbligate ad comunicare chiaramente i costi degli investimenti ai propri clienti, in via preliminare (prima della firma) e in via continuativa (negli estratti conto). Si tratta di una vera e propria rivoluzione, in quanto i costi saranno espressi non solo in misura percentuale basata su esempi ma in cifre basate sul caso specifico. Ad esempio se al mio investimento verrà applicata una commissione di ingresso del 5% e io investo 20.000€, sul contratto sarà applicato chiaramente il costo iniziale di 1000€. Stessa cosa per quanto riguarda le commissioni di gestione su base annua.
Per alcuni consulenti finanziari che per scelta sono abituati a non applicare commissioni di ingresso e a scegliere soluzioni con commissioni di gestione oneste, la MIFID II non sarà un problema, anzi sarà un’opportunità per offrire un servizio ancora migliore ai propri clienti. Per i consulenti abituati a fare la cresta sugli investimenti dei propri clienti sarà invece molto dura giustificare gli alti costi, una volta che questi saranno alla luce del sole. Stessa cosa vale per banche, assicurazioni e poste, che solitamente applicano le commissioni più alte approfittando della buona fede e della mancanza di competenze finanziarie dei clienti.
Le polizze unit linked, ad esempio, ovvero le classiche “assicurazioni” che vengono vendute con caricamenti pazzeschi (arrivano tranquillamente al 15% all’anno) da quasi tutte le banche e dagli agenti assicurativi, avranno vita breve.
Ne faranno le spese tutte quelle banche che continuano ad utilizzare un modello basato sugli alti costi e sulla poca trasparenza. Le assicurazioni dovranno smettere di inviare estratti conto illeggibili e ingannevoli per mascherare i costi. Le poste dovranno smettere di vendere prodotti finanziari senza avere le competenze per farlo.
Le buone intenzioni della normativa sono chiare, ma la vera domanda è: la MIFID II tutelerà davvero chi investe, oppure banche, poste e assicurazioni riusciranno ad applicare stratagemmi per eludere la normativa e continueranno a vendere prodotti costosi e non adeguati ai clienti per ingrassare i propri bilanci?
Solo il tempo potrà dirlo, l’unica cosa certa è che chi ha deciso di affidarsi ad un consulente finanziario sta già godendo dei vantaggi della normativa MIFID da diversi anni ed otterrà d’ora in avanti un servizio ancora più trasparente dal punto di vista dei costi.
Nonostante tutto, questa normativa è forse la cosa più onesta e concreta che sia mai stata fatta a favore di piccoli e grandi investitori. La MIFID II darà la possibilità a tutti di godere di un sistema finanziario più sano che finalmente, si spera, inizierà a tutelare davvero famiglie e risparmiatori.
Mattia Cavattoni, Consulente Finanziario
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