A chi non è mai capitato di ricevere una proposta da parte dell’impiegato di turno della propria banca, di investire la liquidità in eccesso sul conto corrente in “polizze assicurative”, sotto forma di investimento oppure come piano di accumulo dilazionato nel tempo?
Non conoscendo nello specifico i prodotti finanziari e assicurativi, la tendenza è spesso quella di fidarsi dei consigli della propria banca. Ma sappiamo davvero che cosa ci stanno proponendo?
Con la mia attività di consulente finanziario, molto spesso mi vengono sottoposte dai clienti delle polizze sottoscritte con le varie banche e mi viene chiesto di spiegargli che cosa sono e che cosa ne penso. Per questo motivo, con questo articolo vorrei fare un po’ di chiarezza sull’argomento in questione, sperando di poter essere utile a chi non ha ben chiaro che cosa ha sottoscritto con la propria banca.
Spesso quando si pensa alla polizza assicurativa si pensa allo strumento che tutti conosciamo: la polizza che, a fronte di versamenti annuali, garantisce una maggiorazione importante del capitale in caso di morte prematura dell’assicurato.
Le polizze che vengono proposte dalle banche, invece non hanno nulla a che vedere con un’assicurazione, infatti si tratta di polizze Unit Linked (o ramo terzo) ad alto contenuto finanziario e in alcuni casi speculativo. Al contrario di quanto si possa pensare, queste polizze non hanno capitale o rendimento garantito, tranne alcuni casi in cui viene inserita anche una parte di gestione separata (ramo primo).
Insomma, le banche non propongono di tutelarsi acquistando prodotti assicurativi, ma vendono veri e propri contratti di investimento.
Che cosa sono le polizze Unit Linked e come funzionano?
Non c’è nulla di male a sottoscrivere una Unit Linked, a patto che si conoscano bene i presupposti e le caratteristiche di queste polizze. Si tratta di un valido strumento di investimento a medio lungo termine, ma è adatto a solo a chi ha particolari esigenze di tipo fiscale e finanziario.
In poche parole, le banche spesso vendono queste polizze ad ogni cliente che varca la porta d’ingresso, perché si tratta di strumenti decisamente costosi e che portano gli introiti maggiori alla banca, ma non viene spiegato nello specifico che cosa il cliente sta sottoscrivendo, speculando sulla sua buona fede.
Vantaggi e svantaggi
Le polizze Unit Linked non sono altro che un contenitore assicurativo per poter effettuare investimenti su strumenti finanziari (fondi di investimento interni) potendo nello stesso tempo anche beneficiare dei benefici tipici delle assicurazioni. Questi benefici sono:
- Insequestrabilità e impignorabilità delle somme depositate nei confronti di eventuali creditori in caso di processi per fallimenti aziendali e altre casistiche di contenzioso. Vi sono comunque dei limiti all’insequestrabilità e impignorabilità legati ad alcuni casi particolari di problemi con la giustizia.
- Possibilità, caso morte dell’assicurato, di lasciare le somme contenute nella polizza a un beneficiario al di fuori dall’asse ereditario e al di fuori di quelli indicati nel testamento. Queste somme diventano quindi pressoché invisibili ai fini ereditari e possono essere destinate a terzi. Per approfondire la questione dell’asse ereditario rimando al mio precedente articolo sulla tutela del patrimonio. In questo caso, la Unit Linked diventa utile ad esempio per coppie di fatto in cui i coniugi non possono rientrare reciprocamente nell’asse ereditario per mancanza di un effettivo matrimonio.
- AI fini fiscali le polizze Unit Linked consentono di compensare le minusvalenze e le plusvalenze derivanti dall’investimento per il pagamento dell’imposta del 26% sugli investimenti. Al di fuori di un contenitore assicurativo, in un investimento su più fondi, la legge impone il pagamento dell’imposta del 26% sul guadagno finanziario, ovvero sul surplus derivante dall’investimento.
Anche in una polizza Unit Linked è obbligatorio pagare il 26%, ma lo strumento assicurativo consente di compensare il guadagno derivante dai fondi con andamento positivo, con le perdite derivanti dai fondi che sono andati male. In poche parole con questo meccanismo di compensazione è possibile in alcuni casi pagare meno imposte sull’investimento. - Possibilità di pagare l’imposta del 26% solo alla chiusura del contratto. Questo è utile per chi vuole effettuare diversi switch sui fondi all’interno, senza dover pagare l’imposta ogni volta. Normalmente, con le Unit Linked sottoscritte in filiale bancaria, non è comunque possibile effettuare switch senza pagare alte commissioni.
- Velocizza il trasferimento delle somme al beneficiario in caso di morte dell’assicurato, rispetto alle lunghe tempistiche delle successioni.
- Ultima caratteristica importante, queste polizze sono esenti dall’imposta sulle successioni sulle somme depositate nella polizza che andranno trasferite al beneficiario in caso di scomparsa dell’assicurato. In ogni caso, per legge le imposte sulle successioni non si pagano per importi inferiori ad 1 milione di Euro per ogni erede, quindi questo è un vantaggio solo per chi dispone di patrimoni molto elevati.
In sintesi, chiunque abbia sottoscritto una Unit Linked con la propria banca dovrebbe chiedersi se ha interesse ad ottenere uno dei vantaggi di cui sopra. Se la scelta è stata fatta proprio per una di queste necessità, potrebbe essere lo strumento adeguato. Se non sussiste nessuna di queste necessità (fiscali, di passaggio generazionale, ecc…) avere una Unit Linked non ha assolutamente senso e la cosa migliora da fare è chiudere la polizza e investire la stessa somma, con l’aiuto di un consulente finanziario, in fondi di investimento al di fuori dal contenitore assicurativo, abbassando di molto i costi di gestione e i caricamenti per garantirsi un rendimento più alto.
Se ad esempio la necessità era quella di aprire un piano di accumulo e vi è stata fatta sottoscrivere una di queste polizze, come spesso accade, conviene chiudere il contratto e sostenere anche le penali di uscita, perché il rischio è di ritrovarsi dopo anni di versamenti con un capitale uguale o anche più basso di quello versato.
Non è facile, leggendo il contratto, capire che cosa si è sottoscritto. Per questo motivo fornisco un elenco delle Unit Linked proposte maggiormente dalle banche. Leggendo il nome sarà più semplice capire se è stata sottoscritta una di queste polizze:
- UniValore Stars e CrediRas Vita (Unicredit e Allianz);
- Aviva (UBI, Fineco, IW Bank, Banca Popolare di Bergamo)
- Strategià Più Progetto Risparmio e simili (Credit Agricole / Cariparma)
- BNP Paribas Cardif
- Bipiemme Vita (Banca Popolare di Milano)
- Chiara Vita, Helvetia Selection (Banco Desio)
- CredemVita Global View (Credem)
- Selecta, Arca Vita (Bper, Banca Popolare di Sondrio)
- Life e Prospettiva (Intesa Sanpaolo)
- BG Vita (Generali)
- E tutto ciò che contiene nel titolo le parole “Unit”, “Vita” o “Risparmio”.
Mattia Cavattoni, Consulente Finanziario